Vi è mai capitato di lamentarvi? Di voi stessi, degli altri, della sorte, di chi governa la società o l’Universo intero?

Il lamentarsi è un meccanismo quasi automatico che si manifesta di solito quando ci troviamo in situazioni stressanti, quando le cose non vanno o non sono come vorremmo e che scompare magicamente quando siamo felici e le cose sembrano andare alla perfezione.

Di sicuro se ci lamentiamo è perché, magari anche solo inconsapevolmente, pensiamo di ottenere dei vantaggi. Ad esempio:

– giustificarci;

– sfogarci;

– dare la colpa agli altri;

– attirare l’attenzione, 

– non prenderci la responsabilità;

– manipolare gli altri facendo leva sul loro senso di colpa.

Diciamo la verità, alle volte lamentarci è proprio un vero piacere!

Ma quanto reali sono questi vantaggi? E qual è il prezzo che paghiamo per questo piacere?

In realtà, il vero vantaggio immediato che otteniamo quando ci lamentiamo è evitare temporaneamente il disagio o la paura di dover affrontare una realtà che non ci piace. Ed è proprio questo sollievo che ci procura quel sottile senso di piacere.

Si tratta tuttavia di una gratificazione immediata che, ahimè, si paga a caro prezzo, perché evitare una paura non vuol dire farla svanire, ma trasformarla in una paura più grande! Inoltre, non affrontando in prima persona la realtà, non solo non faremo niente per renderla come la desideriamo, ma addirittura con il nostro atteggiamento la faremo peggiorare.

Facciamo un esempio.

Non sono contento del mio stipendio e mi lamento con i miei colleghi del mio capo. Risultato? Da un lato, mi sento sollevato perché mi sono sfogato, ho attirato l’attenzione su di me ed ho trovato una giustificazione al mio basso stipendio; dall’altro, sto evitando di avere una conversazione costruttiva con me stesso e con il mio capo e sto anche rischiando di peggiorare il rapporto con lui, nel momento in cui dovessero arrivare alle sue orecchie le mie lamentele. E l’aumento di stipendio? Vabbè, sarà per la prossima volta……

Prestando attenzione a ciò che davvero accade in tali circostanze, è facile comprendere che, sebbene a volte sia fisiologico e comprensibile lamentarsi, più diamo spazio alla lamentela più utilizziamo le nostre energie in maniera disfunzionale.

Cadiamo nella trappola emotiva della paura

che ci spinge ad alimentare l’immobilismo, la distorsione della realtà, la perdita di autostima e la frustrazione e non ci fa focalizzare sulle risorse che possiamo mettere in campo per creare una realtà che sia più in linea con ciò che davvero desideriamo.

E’ un pò come se decidessimo di nuotare contro corrente nella direzione opposta a quella nella quale vogliamo andare….faremmo tanta fatica e non raggiungeremmo mai la nostra meta.

Ma come possiamo evitare di cadere in questa trappola emotiva?

Ci sono almeno 5 competenze fondamentali di Intelligenza Emotiva che possono venire in nostro soccorso in questi casi:

– l’Autoconsapevolezza; 

– il Focus;

– l’Equilibrio Emozionale;

– l’Orientamento al Risultato;

– l’Atteggiamento Positivo.

💡Autoconsapevolezza: prima di tutto se voglio evitare un rischio ho bisogno di essere consapevole di correrne uno.

💡Focus: Prestare attenzione a tutte le dinamiche sottostanti ad un atteggiamento costante di lamentela e ai costi e benefici che ne derivano, mi permette di avere più chiaro cosa sto mettendo in gioco e quali effetti il mio atteggiamento può produrre nella mia vita personale e professionale.

💡Equilibrio emozionale: riconoscere quali emozioni stanno attivando in maniera quasi automatica ed inconsapevole il mio agire, ad esempio la paura, mi permette di riconoscere la vera fonte del mio agire disfunzionale e di decidere di agire in modo più appropriato per risolvere il reale problema che devo affrontare.

💡Orientamento al risultato: tenere a mente che in un atteggiamento ripetuto di lamentela sto mettendo a rischio il raggiungimento del mio obiettivo più importante (ad es. l’aumento di stipendio) mi farà evitare di cadere nella trappola della gratificazione immediata.

💡Atteggiamento Positivo: anche in una situazione oggettivamente avversa, potremo sempre chiederci “cosa posso imparare da ciò mi sta accadendo?”, “Cosa c’è di positivo?” “Qual è il modo ideale in cui vorrei agire?”

E tu hai mai pensato se c’è un’area della tua vita nella quale resti bloccato in un atteggiamento di lamentela?

E ti sei mai chiesto quale prezzo stai pagando e cosa sarebbe possibile se utilizzassi le tue energie in modo diverso?

La vita può essere semplice, se impariamo ad agire in maniera efficace!

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